ITS Prime non si ferma grazie alla formazione a distanza

Its Prime continua le lezioni grazie alla formazione a distanza!

In questo periodo di emergenza, abbiamo lavorato per consentire agli studenti ITS Prime di assistere alle lezioni anche da casa.

Ciò è stato possibile con le tecnologie GotoMeeting” e “GotoWebinar” ma anche e soprattutto con il senso di responsabilità, le competenze e il valore umano di ragazzi, docenti, staff, enti e aziende socie.

Per questo ringraziamo per lo sforzo collettivo, stiamo facendo del nostro meglio per essere al 100% operativi e permettere ai nostri studenti di continuare il loro percorso.

 

Toscana24-IlSole24Ore-Ludovica Fiaschi nuova presidente di Its Prime

Ludovica Fiaschi nuova presidente di Its Prime

Ludovica Fiaschi, Istitutional affairs manager di Baker Hughes Nuovo Pignone, è il nuovo presidente di ITS Prime. La nomina è avvenuta dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione ITS, riunitosi nei giorni scorsi.

La dott.ssa Fiaschi subentra ad Alessandra Ceseri, manager di Leonardo, che ha guidato l’Istituto negli ultimi 6 anni, accompagnandolo nell’acquisizione di un ruolo sempre più centrale nell’alta formazione in ambito meccanico e meccatronico.

Leggi l’articolo su toscana24.ilsole24ore.com

La Gazzetta di Firenze: Its Prime consegna i diplomi a 34 allievi. 7 su 10 già occupati

Cerimonia di consegna diplomi ITS Prime nella sede di Confindustria Firenze

ITS Prime  ha consegnato 34 diplomi nella sede di Confindustria Firenze, ai ragazzi che hanno conseguito i corsi “INNOVA” ed “AUTOMA2”, iniziati a fine 2016 e conclusi a luglio 2019.

Oggi 7 ragazzi su 10, tra quelli che hanno ricevuto gli attestati, hanno già trovato un’occupazione, mentre per gli altri le opportunità sono in via di definizione.

Alla cerimonia ha partecipato anche l’Assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana, Cristina Grieco

Leggi l’articolo su: La Gazzetta di Firenze

25 settembre 2019: Open Day Its Prime-Tech Academy

Open Day ITS Prime: iscriviti per partecipare

Vieni a conoscere i corsi di specializzazione post diploma e le professioni in meccanica, meccatronica e automazione industriale.

Ti aspettiamo il 25 settembre 2019 presso il “Florence Learning Center Nuovo Pignone” per conoscere i corsi di specializzazione post diploma e le professioni che ruotano attorno al mondo della meccanica, meccatronica e automazione industriale. Partecipa all’Open Day per entrare in contatto con la realtà di ITS Prime e conoscere nel dettaglio la sua offerta formativa.

Staff, docenti, studenti ed ex studenti illustreranno il sistema ITS (Istituti Tecnici Superiori) come valida alternativa all’Università e i corsi ITS Prime per acquisire il diploma di Tecnico Superiore.

I rappresentanti delle aziende partner illustreranno le opportunità di inserimento e di carriera nelle aziende del territorio.

I corsi ITS Prime sono rivolti a giovani tra i 18 e i 30 anni (non compiuti). L’invito all’Open Day è rivolto a giovani diplomati, alle famiglie e a chiunque voglia approfondire la conoscenza sui percorsi di specializzazione post diploma di tipo professionalizzante in Toscana.

Lo staff ITS Prime sarà a disposizione dei partecipanti con un Desk Informativo, per dare informazioni dettagliate sui corsi (iscrizioni, test di ammissione, piani didattici, stage in Italia e all’estero).

Programma

• Ore 14.00 – Apertura e registrazione partecipanti
• 
Ore 14.30 – Presentazione SISTEMA ITS e ITS Prime
• Presentazione dell’offerta formativa per il biennio 2019/21 
(corsi in partenza entro il 30 ottobre 2019)
• Le aziende si raccontano 
(opportunità di inserimento e di carriera dei diplomati)
• La parola agli ex allievi

• 
Ore 16.00 – Apertura desk informativo

ISCRIVITI GRATUITAMENTE QUI

ITS garanzia di occupazione: il 90% ha un lavoro «coerente»

ITS garanzia di occupazione: il 90% ha un lavoro «coerente»

Passano gli anni, cambiano i governi ma gli Its, le super scuole di tecnologia post diploma – a oggi l’unico canale terziario alternativo all’università – si confermano un formidabile passepartout per il lavoro: l’80% dei diplomati, a un anno dal titolo, ha un impiego; e nel 90% dei casi, per di più, in un’area coerente con il percorso svolto, in aula e “sul campo”. Si tratta di due numeri, contenuti nel monitoraggio 2019, targato Miur-Indire, che verrà presentato domani, che spiccano in un’Italia dove il tasso di disoccupazione giovanile è al 30,2% (peggio di noi, solo Spagna e Grecia); e dove circa un terzo delle imprese lamenta difficoltà nel reperire profili tecnici a causa dell’elevato mismatch.

Il successo dei percorsi Its (il monitoraggio ne passa al setaccio 139, con 3.367 iscritti e 2.601 diplomati) è legato a due fattori. Il primo, è che questi istituti si collegano a un reale bisogno delle aziende. Il secondo, è che formano le persone direttamente per un “mestiere”. I docenti infatti che provengono dal mondo del lavoro sono il 70% e in stage si fa il 42% delle ore totali. Quasi il 40%, poi, dei partner degli Its, sono imprenditori che assumono o fanno assumere i ragazzi che specializzano. La stragrande maggioranza dei contratti firmati sono stabili: tempo indeterminato o apprendistato.

Certo, a una decina d’anni dal loro debutto, i dati restano di nicchia: le fondazioni, che gestiscono gli Its, hanno superato quota 100, ma tutti gli studenti frequentanti sono circa 13mila; un dato di gran lunga inferiore alla Germania, per esempio, dove i giovani che frequentano sistemi di formazione terziaria professionalizzante sono 764.854. In Francia sono 529.163, in Spagna 400.341, nel Regno unito 272.487. Inoltre, dei 139 percorsi monitorati da Miur e Indire, 74 sono vere e proprie eccellenze (si trovano in Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Umbria, soprattutto – e principalmente nelle aree tecnologiche della meccanica, della mobilità sostenibile, della moda). Trentatre percorsi sono bocciati o “rimandati” (in testa Sardegna, Calabria e Sicilia), 32 sono sufficienti.

«Il monitoraggio 2019 manda un messaggio chiaro a famiglie e studenti – commenta il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Gianni Brugnoli -. Chi sceglie un Its ha la garanzia di trovare subito un lavoro e di trovarlo coerente con il proprio percorso formativo. Ci sono però dei problemi da risolvere. Bisogna analizzare ai raggi X i percorsi critici o problematici e capire come migliorarli. Serve inoltre ragionare insieme su come potenziare ulteriormente – per farne modelli replicabili e diffondibili – i percorsi con elevati standard di qualità. Premiare i migliori servirà anche ad affrontare quella che è una questione strategica per la nostra economia: il numero annuale di diplomati Its è ancora basso, poco più di 2.600 persone. Ne servono almeno 20mila soltanto per rispondere all’emergenza di competenze delle nostre imprese nei prossimi 12 mesi». Quest’anno gli istituti tecnici superiori, rifinanziati dal precedente esecutivo in chiave 4.0, possono contare su 32 milioni di euro statali, a cui si aggiungo i 50 circa provenienti dalle regioni. Ma, per il salto di qualità, servono risorse aggiuntive, stabili e un’operazione di semplificazione burocratica e normativa (a oggi ancora al palo).

«Gli Its sono il canale formativo che ha maggiore successo occupazionale in Italia – aggiunge il presidente di Indire, Giovanni Biondi -. Per questo sono cresciuti gli investimenti nel settore, ma adesso occorre spingere le Regioni a fare una manutenzione efficace del sistema. Ci sono fondazioni che non erogano corsi da tre anni, e percorsi inseriti nell’area critica per lo stesso periodo. Bene, quindi, premiare i migliori, ma si dovrebbe prevedere anche la chiusura per gli altri».

Del resto, gli Its “al top” sono una risorsa, specie in chiave Industria 4.0. Un esempio? All’Its Umbria Academy (presente tra i percorsi eccellenti). «Quest’anno – risponde il direttore, Nicola Modugno – i ragazzi si sono confrontati con la reingegnerizzazione di un drone ad uso civile, per alleggerirlo, sostituendo un sopporto metallico, che è stato riprogettato, prototipizzato e collaudato, grazie all’utilizzo di software di progettazione, stampanti 3D di ultima generazione e sistemi di misura tridimensionali e laser, presenti nel laboratorio. L’obiettivo è far confrontare gli studenti con le più evolute tecnologie per avvicinarli, rapidamente, al mondo del lavoro».

Formazione Gli ITS adesso piacciono anche a liceali e laureati

Formazione Gli ITS adesso piacciono anche a liceali e laureati

L’80% dei diplomati ha trovato un lavoro entro un anno. Nel 90% dei casi, il lavoro è coerente con il percorso fatto. Gli Istituti Tecnici Superiori confermano il loro successo, legato anche al forte coinvolgimento delle imprese. Tant’è che sono in crescita fra gli iscritti i giovani liceali (21,3%) e i laureati (6,1%). Il ministro Bussetti: «sbloccati 32 milioni di euro, che consentiranno questa scelta a circa 3mila giovani in più»

Le migliori performance occupazionali? Mobilità sostenibile (83,4%), Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (82,5%) e Nuove Tecnologie per il made in Italy (80,3%), al cui interno svettano Sistema meccanica (91,9%) e Sistema moda (86,3%). Esiti occupazionali meno significativi? Efficienza energetica (72,2%), Sistema agroalimentare (72,4%) e Nuove tecnologie della vita (72,7%). Per le Nuove Tecnologie per il made in Italy, Sistema casa, il tasso più basso (57,0%). Sono i dati di esito della rilevazione 2019 sugli esiti occupazionali a dodici mesi dal diploma per le studentesse e gli studenti che hanno concluso i percorsi presso gli ITS nel 2017. Gli ITS – Istituti Tecnici Superiori rappresentano la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante legata al sistema produttivo territoriale e al mercato del lavoro e gli stessi ITS sono finanziati anche in base ai risultati. Il monitoraggio 2019 è stato presentato ieri da Giovanni Biondi, presidente di Indire.

Mappati 139 percorsi ITS, erogati da 73 Fondazioni ITS su 103 costituite, con 3.367 iscritti e 2.601 diplomati. L’80% dei diplomati (2.068) ha trovato lavoro entro un anno dal diploma, nel 90% dei casi (1.860) in un’area coerente con il percorso di studi concluso. Del 20% dei non occupati o in altra condizione: il 10,3% non ha trovato lavoro, il 4,8% si è iscritto a un percorso universitario, il 2,1% è in tirocinio extracurricolare e il 2,8% è risultato irreperibile.

Quanto alle tipologie di contratto, il 49,3% degli occupati è stato assunto con contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato: questa è stata la tipologia contrattuale più utilizzata in tutte le aree tecnologiche. Uniche due eccezioni Mobilità sostenibile, per la quale prevale il contratto a tempo indeterminato o lavoro autonomo in regime ordinario e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, area nella quale prevale l’apprendistato.

Chi frequenta gli ITS? Giovani diplomati provenienti dagli istituti tecnici (il 62,3%), tra i 20 – 24 anni (il 44,9%) e i 18 -19 anni (il 32,3%), in prevalenza maschi (il 72,6%). In netto aumento i giovani liceali (21,3%) e i laureati (6,1%).

Che cos’è l’Industria 4.0 e perché è importante saperla affrontare

Che cos’è l’Industria 4.0 e perché è importante saperla affrontare

L’industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale, il processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Le nuove tecnologie digitali, si legge in un rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey, avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.  La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale” e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.